Televisione: esperienza frustrante

Da tempo ormai passo le mie serate davanti al PC a lavorare, e quando non lavoro o dormo, o esco o leggo un libro. La TV l’avevo dimenticata.
Ieri sera, complice l’influenza, sono rimasto sul divano con i miei genitori. Che roba!
Ora non starò a raccontarvi tutto lo zapping necessario per trovare un programma decente.
Dopo un po’ abbiamo deciso di seguire un giallo ambientato in una comunità Amish, interrotto prima dalla pubblicità poi dal TG.com, poi dalla pubblicità (ho perso il conto delle interruzioni).
Il film (o telefilm) non era niente di speciale, ma mi ha svelato l’esistenza di questa setta religiosa così particolare da rifiutare l’energia elettrica. Ovviamente non è stato difficile, poco dopo, appagare la mia curiosità su wikipedia.

Poi abbiamo continuato a fare zapping, fin che non mi son fermato davanti a Crozza Italia passando per un documentario sugli orsi polari, un film di Totò e altre cose che ho rimosso.

Pe me, che sono abituato ad interagire, a prendere piccole decisioni come cliccare su un link o su un altro, ad aprire 10 e più schede di Firefox, ritrovarmi con un solo schermo ed avere le mie possibiità di interazione limitate ad un solo telecomando è stato estenuante. Un zapping quasi compulsivo.

No, non so più guardare la televisione.
Chissà perché non me ne dispiace neanche un po’.

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