Leonida di Hokuto

Questo post non è per tutti.
Per poterlo leggere è necessario aver visto il film o il fumetto 300 e aver amato l’epopea di KenShiro (no, non basta aver visto il cartone in tv o aver letto il manga, bisogna proprio averlo amato).
Se vi manca uno di questi due requisiti, cliccate pure, ma non credo capirete molto e rischierete di rovinarvi la visione del film a causa di qualche rivelazione.

Miller si è ispirato a KenShiro ne sono certo.
Sono troppe le coincidenze per essere frutto del caso.

Leonida viene addestrato secondo le durissime regole della società spartana. Dure quasi come gli addestramenti della scuola di Hokuto, in cui solo uno dei discepoli sopravvive.

Kenshiro è un uomo solo, armato della sua tecnica di combattimento e dei suoi ideali che affronta nemici ed eserciti apparentemente invincibili.
Leonida ed i suoi 300 sono soli, con la loro strategia e tecnica di combattimento superiore, con il loro onore, ad affrontare lo sterminato ed invincibile esercito di Serse.

Ma non sono queste le coincidenze più forti.
Le teste dei persiani cadono mozzate dalle lame spartane con la stessa precisione e la stessa abilità con cui cadevano le teste degli sventurati avversari di Rey di Nanto.
Nelle file dell’Esercito di Serse compaiono numerosi personaggi mostruosi che ricordano da vicino i mutanti malvagi che infestavano i deserti del dopobomba.
Il corpulento boia di Serse è identico a Cuori di Shin.
Il gigante incatenato e poi scagliato contro gli Spartani ricorda molto la belva semiumana della famiglia dei Cobra.
La lancia che Leonida lancia contro Serse è la stessa che Ken lancia contro il generale di Cento prima dell’attacco alla città dell’Imperatore e dello scontro contro Falco. L’esito però è diverso.

Serse stesso ricorda tantissimo Sauzer, il più potente guerriero di Nanto ed il suo mezzo di trasporto è davvero preso di peso dal fumetto di Bronson ed Hara.

Ma se davvero Frank Miller si è ispirato a Kenshiro, per tutti noi fan del fumettista americano e del guerriero giapponese, non diventa lecito sperare che un giorno potremmo vedere un sequel del fumetto realizzato a sei mani da Miller, Bronson ed Hara?

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