Alla radio la passione si sente

Ultimamente parlando di radio, escluso Fiorello ed il suo Viva Radio 2, sono sono due le emittenti che attirano l’attenzione: Radio 24 e Virgin Radio. Due emittenti opposte, una punta tutto sulle parole, niente musica; l’altra punta tutto sulla musica, niente parole.

Quale è la ragione di questi due successi così diversi tra loro?
Di certo c’è una grande stanchezza dei format, tutti uguali e così generici, dei grandi network. Così la novità e la radicalità delle scelte premiano.

La radicalità di Virgin Radio che rinuncia ai Dj e trasmette solo musica Rock piace a chi vuole ascoltare qualcosa di diverso dal solito mainstreem musicale imposto dalle case discografiche. Curioso che a proporre questa alternativa sia proprio una casa discografica, la Virgin.

La radicalità di Radio 24, rinunciare all’intrattenimento per proporre sempre programmi di approfondimento, su ogni argomento, dall’economia allo sport, dalla salute alla televisione, fino a tutte le notizie all’ordine del giorno piace a chi non vuole solo distrarsi ma preferisce mantenere il cervello sempre attivo.

Alcuni giorni fa ho incontrato un compagno di classe dei tempi delle elementari che oggi lavora come regista nella sede romana di Radio 24: Paolo Corleoni. Abbiamo chiacchierato a lungo, lui interessato al mio lavoro che lo tiene in contatto con la città natale ed io interessato al suo lavoro, che tengo nelle orecchie per la maggior parte del tempo.
Posso tranquillamente dire che le sue parole per descrivere il suo lavoro confermano in pieno il jingle della radio: “La passione si sente!

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