Dell’origine delle stelle

Ecco un nuovo racconto. L’ho scritto insieme a Laura Biagetti per la Notte Nera di Serra de’ Conti, ma poi è stato scartato. Pazienza, a Serra non sapranno mai come sono nate le stelle, resterà un segreto tra voi lettori di questo blog, Laura e me.
Se volete scaricarlo ecco il pdf.

Dell’origine delle stelle

Principessa Della Notte planò piena di emozione sul ramo affianco a quello del suo esaminatore.

Congratulazioni, oltre alla prova di volo hai superato brillantemente anche la prova di caccia. Hai catturato 9 topi in meno di due ore! Ho deciso quale sarà la tua ultima prova che ti permetterà di diventare una rapace della notte.”

Non vedo l’ora di prendere il diploma! Sarò la civetta più giovane della mia famiglia ad ottenerlo. Qual è la terza prova, Saggio Del Buio?

Il gufo indicò con l’ala in direzione di una tenda da campeggio.

Guarda laggiù, in quella strana piramide dormono due umani. Sono arrivati oggi, chissà da quale città. La tua prova è spaventarli: ti consiglio di non perdere troppo tempo dietro al più grande, ma concentrati sul più piccolo. Oggi l’ho osservato: andava a caccia di lucertole e coccinelle; per questo è conosciuto come Cacciatore Che Non Vola.

Principessa Della Notte osservava pazientemente la tenda; la luna non si mosse molto nel cielo che si aprì la cerniera della piramide. Ne uscì un bambino di neanche dieci anni. Principessa Della Notte con un battito di ali raggiunse Cacciatore Che Non Vola.

Cucumeo!” urlò nell’orecchio del bimbo, che gli puntò immediatamente una torcia contro. Si guardarono, uno più stupito dell’altra. La civetta capì che per spaventarlo doveva osare molto di più. Con un altro volo in picchiata andò a sbattere contro la mano del bambino, facendogli perdere la presa della torcia, che cadendo si spense e lo lasciò completamente al buio.

Cucumeo!” commentò soddisfatta la civetta.

Certo che sei dispettosa!” gli gridò rabbioso Cacciatore Che Non Vola.

Nonostante la sicurezza ostentata, il bambino era spaventato, non certo per la civetta, quanto per il buio. Cercò di recuperare la torcia, senza risultati, nel frattempo i suoi occhi si erano abituati alla notte. Gli ritornò alla mente suo padre, quando gli aveva regalato quella torcia: “Scoprirai la vera bellezza della notte solo quando avrai il coraggio di tenerla spenta.

Cento lucciole gli si mostrarono per la prima volta; quando si avvicinava ad una, questa spariva per ricomparire un metro più in là.

Come sono timide queste fatine!” esclamò. Si guardò intorno per controllare se quella bestiaccia fosse ancora nei paraggi, e il suo sguardo incontrò quello della luna.

Ne manca un pezzo! Il papà mi ha detto che è tonda, chi se l’è mangiata? Sei stata tu, civetta? Aspetta, che ti porto qualcos’altro, non mangiarti la luna!

Cacciatore Che Non Vola tornò quindi verso la tenda, per cercare un biscotto per la famelica civetta. Sentì d’un tratto un tonfo, dietro le sue spalle. I grilli e le ranocchie interruppero i loro canti. Il bambino, girandosi di scatto, vide ai piedi di una quercia due biglie arancioni. I due occhi balzarono verso Principessa Della Notte, che andò a rifugiarsi sulle spalle del bimbo.

Dove sei stata? Per poco quel gatto non ti prendeva. Dài, micione, vieni che do un biscotto anche a te“.

Entrati nella tenda, Cacciatore Che Non Vola ordinò ai suoi amici di non fare rumore, per non svegliare suo padre. Si rivolse a Principessa Della Notte: “Questo l’ha preparato la mia mamma. È per te! Ma non fare come quando hai mangiato la luna, che hai riempito il cielo di briciole luminose! Poi papà mi sgrida.

Principessa Della Notte non riuscì a contenere la sua gioia: “Cucumeo!” Svegliandosi di colpo, il papà di Cacciatore Che Non Vola vide sulla propria faccia gli occhi del gatto che lo stavano fissando incuriosito. Colto da paura e sorpresa, scappò fuori della tenda, sotto gli occhi esaminatori e stupiti di Saggio Del Buio. La sua allieva non solo aveva superato brillantemente la prova, ma era riuscita a spaventare addirittura il più grande dei due umani! Compiaciuto, Saggio Del Buio entrò nella tenda per diplomare Principessa Della Notte “Rapace professionista”.

Solo un raggio di luna penetrava dalla cerniera, portando con sé una magia luminosa. Appena il gufo terminò di pronunciare le parole della solenne cerimonia, Principessa della Notte volò fuori della tenda. Cacciatore Che Non Vola la vide dirigersi verso la luna: era certo che avrebbe fatto altre briciole. Infatti la notte successiva, alla luna mancava un altro pezzettino, e il cielo era decisamente più luminoso!

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