Nassiriya

In questi giorni i media hanno parlato molte volte dell’attentato di due anni fa nella città irachena.
E a me ha dato molto fastidio. Non certo perché non rispetti la memoria delle vittime.
Ma sono davvero tante le cose, in questa triste vicenda che mi fanno arrabbiare.

La prima è che non è moralemente giusto ricordare le 19 vittime italiane e dimenticare le centinaia (o migliaia?) vittime irachene. Ma a considerare che gli unici morti importanti siano i nostri i media italiani ci hanno abituato già da tempo.

La seconda cosa è la definizione di eroi. Io non metto in dubbio che quei ragazzi siano andati in Iraq con le migliori intenzioni. Negli ultimi mesi ho conosciuto molto meglio il mondo dei Carabinieri ed il loro idealismo, il loro spirito di abnegazione sono fuori discussione. Ma tutti sappiamo che il nostro esercito non è andato in Iraq con lo scopo di portare la democrazia.

La terza ed ultima cosa a farmi arrabbiare è che chi oggi onora queste 19 vittime sono le stesse persone che le hanno mandatea morire. Persone che si riempono la bocca di retorica, e che, con la scusa della democrazia e delle motivazioni umanitarie, nascondono interessi petroliferi, economici e militari.

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