Provare per credere. Ma iniziamo dall’inizio. A causa delle insistenze della mia dietista e dopo il fallimentare esperimento in piscina lo scorso anno ho ripreso ad andare in bicicletta. Pedalare in mezzo al paesaggio stupendo delle colline marchigiane è molto più bello che fare avanti ed indietro in una piscina al cloro. Anche se in realtà in salita sono più le volte che cammino spingendo la bici che quelle in cui pedalo la cosa mi sta piacendo sempre più. |
Tutti i percorsi che percorro inevitabilmente passano per Scapezzano. Può sembrare strano ma è così.
Ecco alcuni esempi:
Via Monte Bianco, Via delle Grazie, Scapezzano.
Strada del Rosciolo, Via delle Grazie, Scapezzano.
Strada del Rosciolo, Via dei Casini, Via delle Grzie Scapezzano.
Via Camposanto Vecchio, via dei Casini, Via delle Grazie, Scapezzano.
Via Camposanto Vecchio, Via Scalzadonne, Strada di Fontenuovo, Scapezzano.
Via Belardinelli, Strada di Fontenuovo, Scapezzano.
Via Belardinelli, Strada di Fontenuovo, Via dei Cappuccini, Scapezzano.
Strada della Marina (Salita del Cavallaro), Sacapezzano.
Via delle Cone, Scapezzano.
Via della Bruciata, Monterado, Scapezzano.
E potrei continuare a lungo…
Per raccapezzarcisi un po’ ecco la mappa di Google, ma credo sia tutta sbagliata.
La mia preferita rimane via delle Cone, con l’illusione del tuffo in mare.
Qui sotto due foto, una con mio cugino Paolo che mi ha coraggiosamente accompagnato.
Passeggiare in bicicletta in salita mi mette a contatto con i miei limiti fisici, ma soprattutto mi immerge nella natura. Ha un doppio effetto benefico, uno fisico (dimagrisco) ed uno mentale. Mi rilasso, mi stacco dal mondo, salgo “sul monte” e soprattutto il cinguettio degli uccellini veri copre il cinguettio della suoneria del mio cellulare.