Sotto la prima luna

Tengo molto a questo racconto. Nasce da una mia crisi di coscenza. Pochi ne hanno capito il senso profondo, spero che qualcuno voglia commentare.
Ad un certo punto il protagonista insulta una categoria di persone. E’ un insulto del personaggio che vive in una determinata situazione. Lo specifico perché qualcuno ha pensato ad una mia forma di razzismo, e la cosa mi è dispiaciuta.

Sotto la prima luna

Lc 16,9

Parte 1
GMT 1:30 A.M.

Sudan, ora locale 3:30 A.M.
Questa notte è nata la nuova luna. E’ ancora piccola, ne vedo solo uno spicchio, ma è d’oro. Basta la sua luce ad illuminare tutto.
Questa notte è nata la nostra nuova vita. Ora è solo una speranza, ma è d’oro. Basta la sua luce ad illuminare i nostri sorrisi.
Sono arrivati i volontari della Caritas, ci hanno dato da mangiare e ci hanno caricato su questo autobus. Ci hanno strappato dal nostro inferno.
Basta! Non voglio più pensare a quello che è stato. Da oggi penserò solo al futuro.
Kira si è addormentata quasi subito. Si è seduta vicino al finestrino, ha appoggiato la testa sulla mia spalla, mi ha sorriso e ha chiuso gli occhi.
Io non dormo. Starei tutta la notte ad ascoltare il suo respiro regolare, a sentire il suo calore su di me, a guardarla… è così bella!
Anche se volessi dormire non ci riuscirei. Ho troppa fame. Il mio pacco della Caritas l’ha mangiato Kira. Il suo l’ha diviso tra i suoi fratellini: “Sono così piccoli! Non è giusto che soffrano la fame, e poi devono crescere.” L’ho convinta a mangiare la mia parte dicendole che vedere tutto quel sangue mi aveva bloccato lo stomaco. Mi ha creduto. Ecco! L’ho fatto di nuovo. Ho pensato ancora ai massacri dell’esercito.
Solo al futuro. Da oggi devo pensare solo al futuro.

New York City, ora locale 8:30 P.M.
-Caro, non sono mai stata in un ascensore così bello!
-Sai, per arrivare all’ultimo piano ci vuole più di un quarto d’ora. E’ normale che le poltrone siano comode.
-Non mi sembra vero di poter cenare con tutta New York ai miei piedi. E’ bellissimo!
-Ti amo Nadia, e la nostra luna di miele sarà stupenda, perché tu meriti il meglio.
-Ale! Grazie!
-Dai, non abbracciarmi così, ci guardano tutti… In America sono anglosassoni, non manifestano i loro sentimenti davanti a tutti come facciamo noi italiani.
-Scusa.
-Ecco, è l’ultimo piano: siamo arrivati, vieni Nadia.
-Non ci posso credere! Non ho mai visto un panorama così bello!
Quella è la Statua della Libertà, che palazzo è quello così alto, Ale?
-L’Empire State Building. E quelle sono le Twin Towers.
-Quante luci! Certo, la luna sembra inutile e non si vedono le stelle, ma non se ne sente la mancanza!

Parte 2
GMT 3:00 A.M.

Sudan, ora locale 5:00 A.M.
Devo aver dormito un po’. Tra poco sarà l’alba. L’alba del primo giorno della nostra nuova vita. Farei bene a dormire un altro po’. Domani sarà una giornata faticosa. Ma come faccio a dormire con questa fame?
Kira è bellissima! Continua a dormire sulla mia spalla. Ora sta sorridendo. Forse sogna, deve essere un sogno bellissimo! La nostra nuova vita…
Mi fa male il braccio, è troppo tempo che non lo muovo. Ho paura di svegliare Kira se lo sposto, potrebbe appoggiarsi al finestrino e io la voglio sentire qui, appoggiata a me. Ho avuto troppa paura che i militari trovassero il suo nascondiglio, quando hanno attaccato il nostro villaggio, per lasciarla anche solo per un secondo. Non oso immaginare cosa le avrebbero fatto fatto quei cani mussulmani se l’avessero trovata.
Ma adesso è qui, tra le mie braccia, al sicuro. Sento il suo profumo, il battito del suo cuore. Sono un uomo fortunato.
Andremo in un campo profughi, ma sarà solo per un po’. Non so come, ma arriveremo in Italia, magari passando per l’Albania.
Il missionario mi ha insegnato l’italiano… Cume stai, fratelo? Bene e lei?… Troverò un lavoro e avremo un bambino. Chissà come sarà Kira con il pancione? Sarà stupenda! Ne sono sicuro.
Inizio ad accarezzare il suo braccio destro, come è morbida la sua pelle d’ebano! Quasi quasi le do un morso. Ma quarda cosa mi fa pensare la fame!
Lì, appoggiata al suo seno c’è la croce che le ho fatto. Non l’ha mai tolta, nemmeno quando far vedere a tutti che siamo cristiani poteva voler dire la morte. Mi ha detto che è come avere me accanto al suo cuore, che sarebbe stata li per sempre.
Quando le ho detto di toglierla perché era pericoloso portarla mi ha risposto che si sentiva più sicura con Gesù vicino a lei.
E’ bello accarezzare i suoi capelli ricci. Sono così lunghi, così morbidi. Vorrei non arrivare mai per continuare ad accarezzarli…
Ormai è giorno, ci fermeremo per fare colazione e la fame smetterà di tormentarmi.
Non vorrei che la luce svegliasse Kira, ma in questo autobus non ci sono tendine. E’ già tanto che cammini. Ecco, così! Brava nuvoletta! Ti sei messa proprio tra il sole e Kira, così potrà dormire ancora un poco.

New York, ora locale 10:00 P.M.
-Nadia, hai lasciato metà caviale. Non ti piace?
-E’ buonissimo Ale! Ma non voglio ingrassare. Anche se non sono a dieta cerco di controllarmi.
-Sai, ho sempre ammirato la tua grande forza di volontà. Io mangio sempre di tutto, e lo puoi vedere dalla pancia.
-Non mi importa della tua pancia! Tu sei così buono! Sai? All’inizio mi sono innamorata di te proprio grazie a tutti quegli impegni che hai: il Commercio Equo, Amnesty, il WWF…
-A proposito cara, cosa ne pensi di dare una parte dei soldi dei regali del matrimonio alla Caritas? Adesso c’è un’emergenza in Sudan: l’esercito mussulmano sta facendo un’offensiva contro i villaggi cristiani del sud. E’ un massacro. I soldi servono per i profughi.
-Certo Ale, è il minimo che possiamo fare per quei poveretti.
-Sapevo che il tuo grande cuore non mi avrebbe deluso!
Ti va il dolce? Fanno un tiramisù eccezionale qui!

Parte 3
Alcuni mesi dopo.

Roma, ora locale 17:30
-Sono un po’ in ritardo, Nadia, il traffico è un disastro, ecco, anche il semaforo con la Trionfale è rosso. Ora ti lascio, arriva un marocchino che sicuramente vorrà lavarmi il parabrezza. Baci.
-Cume stai, fratelo? Bella macchina, vetro sporco…
-OK, ma fai in fretta.

-Tieni.
-Grazie fretelo! Dio ti benedica.

Michele
Senigallia 30/01/2001
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