Lettera a Emanuele

Emanuele Pinto Caro Emanuele,
sei nato due giorni fa, nel giorno del mio 41° compleanno. Che regalo incredibile!
Oggi sei solo uno splendido fagottino che dorme beato tra le mie braccia e piangendo mi chiede il latte della mamma o un cambio di pannolino.
Eppure sei molto di più.

Tutti gli animali sono guidati dall’istinto e imparano facilmente quello che faranno per tutta la vita, generazione dopo generazione, senza differenze. Per l’uomo è diverso. Passiamo anni ad imparare quello che hanno conquistato le generazioni passate prima di essere pronti ad affrontare la vita. Ogni bambino inizia la propria strada dove sono arrivati i suoi genitori. E, grazie a loro, arriverà molto più lontano.
Capisci allora che per tua madre e per me sei molto di più di quell’adorabile fagottino che vediamo oggi: sei il nostro futuro.
In questa lettera proverò a scrivere le cose più importanti che ho imparato nella mia vita, sperando che ti siano utili quando avrai smesso di piangere, poppare e sporcare pannolini.

Ragiona con la tua testa.
Basterebbero queste cinque parole per sintetizzare tutto quello che posso insegnarti. Non fidarti di un giudizio di qualcun altro, perché nel momento in cui lo prendi e lo fai tuo senza verificarlo diventa un pregiudizio. Molto meglio sbagliare con le proprie forze che scoprire di aver sbagliato perché le premesse, accettate acriticamente da qualcun altro, erano false.
Per poter giudicare correttamente bisogna conoscere le cose. Avere abbastanza informazioni a disposizione. Troppo spesso succederà che le informazioni a tua disposizione non saranno sufficienti e dovrai decidere di fidarti di qualcuno. Fai molta attenzione alle persone a cui affidi la tua fiducia: è la cosa più importante che hai.

Cerca il punto di vista dell’altro.
Questa è la cosa più importante che ho imparato da mio padre, e lui me l’ha insegnata con l’esempio, non a parole come sto provando a fare io. Ti capiterà di arrabbiarti per un contrasto con altre persone. Sarai convinto di essere dalla parte della ragione e di aver subito un torto. Non sempre è così. Sforzati di comprendere le cause che hanno portato l’altro ad agire in contrasto con te. Quando le avrai capite vedrai che ogni cosa sarà più semplice da risolvere.

Dio.
In questa lettera cerco di andare all’essenziale delle cose con poche parole. Quando a Gesù è stato chiesto l’essenziale della religione ha risposto così: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Amerai il prossimo tuo come te stesso“.
A me piace soprattutto la seconda parte: è questa che da un senso alla prima. Dio non ha bisogno del nostro amore, ma può aiutarci ad amare gli altri, coloro che abbiamo intorno. E ad amare non si sbaglia mai.
Il senso della fede, secondo me, è proprio quello di rendere tutti gli uomini uguali tra loro, perché figli di Dio, amati da un Padre comune.

Epicuro e l’amicizia.
Il pensiero del filosofo Epicuro ha una grande importanza nella mia vita. Mi auguro che tu troverai il tempo per leggere qualcosa di suo quando sarà il momento. Sintetizzando: quello che un uomo vuole veramente e di cui ha bisogno è la felicità. La felicità si ottiene solo con l’amicizia sincera e con la consapevolezza. Tutto il resto, se a lungo andare non è dannoso per la tua felicità, comunque non potrà darti la stessa felicità dell’amicizia.
Abbi quindi cura dei tuoi amici e sceglili con attenzione. Sono la cosa più preziosa.

Il tuo secondo nome.
È una cosa di cui puoi davvero essere orgoglioso. Da almeno 300 anni, e probabilmente anche da prima, i primogeniti della nostra famiglia alternano i nomi Michele e Carmine. Nel registro dei battesimi di Calopezzati ho trovato, di padre in figlio, un Carmine Pietro vissuto nel 1700. Non sei il primo ad avere un altro nome oltre a quello della tradizione.
Tutte le persone che hanno portato questi nomi (ed il cognome Pinto) di cui ho esperienza diretta e racconti di prima mano (fino al tuo trisavolo Carmine) sono persone che hanno lasciato il segno, che hanno saputo amare, farsi amare ed apprezzare per il loro lavoro e la loro straordinaria carica umana. Lo dico anche di me, sperando di non essere smentito.
Non ho alcun dubbio che la tua vita possa essere altrettanto felice, ed anche di più. Hai il DNA giusto! Ricordatelo nei momenti difficili.

Dare e avere. La Famiglia.
Non tenere mai il conto di quello che dai e di quello che ricevi dalle persone che ami. Un regalo è un regalo, non qualcosa che speri di riavere in cambio in futuro.
Facendo così probabilmente sarà più quello che darai di quello che riceverai. Non è un problema. Quello che conta è che i tuoi sentimenti siano puri ed i tuoi gesti sinceri.
Forse un giorno scoprirai che nel momento del bisogno qualcuno ci sarà a darti un sostegno. Forse qualcuno che non ti aspetti.

Tua madre.
Laura sarà sempre lì per te, pronta in ogni momento a sostenerti ed incoraggiarti. Se è possibile amarti più di quanto ti amo io sarà lei a farlo. E forse la persona che sceglierai per condividere la vita.
È una persona forte, capace di superare ogni avversità ed anche di sopportarmi nei giorni peggiori. Spero davvero che tu assomigli a lei il più possibile.

Questo è quello che lascio nelle tue mani. Ora tocca a te migliorare quello che si può migliorare, togliere quello che è sbagliato ed aggiungere una pagina in più, quella che scriverai per tuo figlio, tra qualche anno.

Aggiungi ai preferiti : Permalink.