Retorica di guerra

Qualche mese fa avevo espresso la mia insofferenza verso la retorica espressa per commemorare la strage di Nassiriya con parole mie.
Oggi, dopo il secondo attentato di Nassiriya, la retorica ha preso nuovo vigore. Proprio non mi vanno giù i toni usati, perché si staccano troppo dalla realtà, fanno leva su sentimenti di pietà e solidarietà che tutti condividiamo per perseguire i propri comodi.
Per non ripetermi questa volta uso le parole di un grandissimo, scritte nel 1968

La Ballata Dell’eroe
Fabrizio De Andrè
Album: Volume III
Anno: 1968

Era partito per fare la guerra
per dare il suo aiuto alla sua terra
gli avevano dato le mostrine e le stelle
e il consiglio di vender cara la pelle

e quando gli dissero di andare avanti
troppo lontano si spinsero a cercare la verità
ora che è morto la patria si gloria
d’un altro eroe alla memoria

era partito per fare la guerra
per dare il suo aiuto alla sua terra
gli avevano dato le mostrine e le stelle
e il consiglio di vender cara la pelle

ma lei che lo amava aspettava il ritorno
d’un soldato vivo, d’un eroe morto che ne farà
se accanto nel letto le è rimasta la gloria
d’una medaglia alla memoria.

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