Mafalda e Bud Spencer

Recentemente ho riletto Mafalda, un fumetto realizzato da Quino nell’argentina degli anni 60 e 70.
Mafalda, pur andando all’asilo (e col proseguo della serie alle elementari) è molto preoccupata per la situazione mondiale.

E’ estremamente dolce, oltre che divertente, quando si prende cura del suo mappamondo parlandogli come se parlasse al Pianeta Terra con tono preoccupato.
Mafalda ascolta tutti i giornali radio e si preoccupa delle ingiustizie e della fame nel mondo. Ma sono le guerre e le armi nucleari che la spaventano di più.

Le pubblicazioni di Mafalda sono terminate nel 1973, io sono nato solo l’anno dopo, ma il clima da guerra fredda ho fatto in tempo a viverlo.
Ricordo la paura che qualcuno schiacciasse quel pulsante e scatenasse l’apocalisse nucleare. Poco dopo sarebbe arrivato Michail Gorbačëv ed il Muro sarebbe caduto, ma quella paura era davvero opprimente e l’unica soluzione era non pensarci.

Riflettendo su quei ricordi ho capito come è stato possibile che due eroi della mia infanzia, Bud Spencer e Terence Hill, potessero ottenere tanto successo.
Non si può certo dire che Bud Spencer e Terence Hill siano due personaggi positivi, non fanno altro che fare a cazzotti.
E’ stata proprio la paura della Bomba H a far si che risolvere i problemi con una gran scazzottata sia stato uno stile accolto quasi con un sospiro di sollievo.

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