Messaggistica istantanea, ombre e qualche luce

Quasi due anni fa ho parlato di messaggistica istantanea pieno di speranze. Oggi qualcosa si è mosso, ma sostanzialmente siamo ancora in alto mare.

Il problema principale si chiama interoperabilità. Non c’è ancora.
Se io uso Skype non posso parlare con MSN Live Messenger o con Gtalk o viceversa.
E’ come se io, con un cellulare Wind non potessi chiamare chi ha un cellulare 3, Vodafone o Tim e fossi costretto ad andare in giro con 4 cellulari per poter comunicare con tutti.
Allo stesso modo ora mi trovo il PC pieno di programmi di IM.

Qualche passo avanti è stato fatto in realtà. MSN Live Messenger e Yahoo! Messenger ora sono compatibili.
Gtalk, Tiscali Communicator, C6 di Telecom Italia hanno integrato il protocollo Jabber, MySpaceIM ora è compatibile con Skype. ICQ e AIM sono ormai pienamente compatibili.
Questo ridisegna il quadro generale della Messaggistica istantanea, tempo fa diviso tra quattro colossi AIM, ICQ, Y! e MSN oggi ha sempre 4 gruppi, Jabber, msn-Y!, aol e Skype. Rimangono fuori tutti gli altri, com il polacco Gadu-Gadu, il popolarissimo programma cinese QQ e l’italiano TooFast.
In realtà ad oggi qualche problemino di compatibilità c’è, non tutto funziona come dovrebbe e la compatibilità si limita nella maggior parte dei casi alla chat testuale, lo scambio file, la chiamata vocale o video tra sistemi diversi restano una chimera.
Ecco uno schema riassuntivo.

Come ne usciamo? Sarebbe logico aspettarsi che l’antitrust europeo o americano si occupino della questione, ma francamente dubito che sappiano cosa sia la messaggistica istantanea.
Da parte mia sto diffondendo più possibile i sistemi aperti, quelli a cui tutti possono connettersi liberamente. Gtalk, C6, Tiscali Communicatar e ovviamente Jabber. Se in futuro decidessi di lanciare un sistema di IM brandizzato Vivere Senigallia potrei semplicemente e gratuitamente collegarlo con tutti questi sistemi.
Personalmente poi credo che rinuncerò a molti contatti “obbligando” chi vuole parlare con me ad utilizzare un sistema aperto. Certo se una ragazza mi chiede il mio contatto msn… non so se saprò dirle: “Se vuoi sono su Gtalk se no niente“.

L’altro grande problema è la gran massa di persone che ha iniziato ad usare la messaggistica istantanea.
Con tanti contatti è inevitabile che ci siano tante interruzioni sul lavoro, e la produttività cala inesorabilmente. Avere tanti contatti, divisi in parecchi programmi, impedisce di sapere chi è online con un singolo colpo d’occhio.
Ma la vera piaga sono tutti coloro che non sanno usare l’IM.
C’è chi non rispetta il non disturbare, chi riempie la chat di msn di emoticons coloratissime che non stanno mai ferme (e rendono la lettura facile come decifrare i geroglifici egiziani), chi scrive una parola per ogni riga, come se parlando ci si prendesse una pausa ogni parola, chi è convinto che chiunque stia online sia li per chattare e non per lavorare, e poi ci sono gli amici che hanno bisogno, urgente, di parlare proprio quando il lavoro ti reclama con forza. Ma questo fa parte della vita.

Buone notizie invece vengono dalla tecnologia.
L’integrazione tra posta elettronica ed IM è sempre più avanzata. Prima Google, poi Yahoo! ed ora anche AOL integrano un client IM nel loro servizio di posta elettronica, con anche la possibilità di salvare le chat nella casella di posta. Oppure nascono servizi come Meebo che permettono di connettersi da qualsiasi PC senza software particolari.
Ma la notizia più positiva è che l’IM non è più vista solo come un gioco per adolescenti e smanettoni, ma è considerato sempre più un insostituibile strumento di lavoro.

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